Paesaggi corporali di altri mondi possibili. Dimensioni parallele e pianeti alieni in cui uomo e natura si fondono in equilibrio e scontro costante. Linee suadenti che curvano su corpi e lineamenti per poi contorcersi sugli stessi, tra adiacenze e forti contasti di un colore pieno di tutta la vita possibile. Una vita la cui scultorea bellezza sta nella assoluta normalità di corpi perfettibili, in proiezione e fuga da composizioni che di pittorico hanno l’attitudine e la matericità della carne dipinta e plasmata.
Jean-Paul Bourdier proviene da un altro tempo e un altro spazio in cui il digitale è solo una profezia lontana, una leggenda di un mondo che fu o che sarà. Una profezia che si può continaure a tenere lontana contribuendo QUI.